UN ARTISTA POLIEDRICO
Commento di Dino F. Venerus
Walter Trevisiol, classe 1949 - 3° artiglieria da montagna - reparto comando.
Una persona tanto schiva quando si trova fuori dal suo elemento vitale, quanto invadente e irrefrenabile nel momento in cui si parla di arte.
Se con lui parli di come i materiali, stoffe e colori possono essere intesi come elementi vivi da assemblare, diventa un fiume inarrestabile di parole, idee pensieri.
Un giorno mi disse che in occasione della cerimonia di dedica di una sala alla cessata Società “fin ca dura” voleva donare un quadro agli alpini da mettere nella Sede.
Penso che all’inizio non sapesse nemmeno lui dove voleva e come voleva entrare nel mondo alpino con i suoi materiali che impropriamente vengono chiamati inerti e che invece inerti non sono perché tutti i materiali hanno un colore, una capacità di farsi trasformare in innumerevoli forme e quindi di un carattere e di una personalità spesso invasiva.
Alla fine ne è uscito un capolavoro: tanto semplice nella forma e colore, quanto immenso nel suo significato e simbolismo.
Un’opera (possiamo dire minimalista?) che rappresenta una penna nera sopra una lapide con delle scritte illeggibili, segno del sovrapporsi di mille dediche su mille e mille lapidi sparse in ogni dove, dedicate alla memoria di tante gesta e sacrifici degli alpini.
Grazie Walter