1989 - Restauro campanile della chiesa medievale di san Pietro Apostolo

Il lavoro è stato eseguito  dal 22 aprile al 26 giugno 1989 con l’impiego di 37 persone per più di 700 ore di lavoro e con l’uso di attrezzature fornite dagli stessi soci alpini, quali ponteggi ecc.. 
Il lavoro è stato eseguito  dal 22 aprile al 26 giugno 1989 con l’impiego di 37 persone per più di 700 ore di lavoro e con l’uso di attrezzature fornite dagli stessi soci alpini, quali ponteggi ecc.. 
Dalla stampa di allora si legge questo articolo che riassume bene quanto fatto.
“Alle sette del mattino del 22 aprile 1989, la piccola piazza prospicente l’antica chiesetta di san Pietro a Cordenons, si animò di un frenetico andirivieni: gente , furgoni, tavoloni e tubi per impalcature invadono il piccolo slargo.
La vecchia chiesetta medievale ha ceduto il suo campanile alle mani degli alpini in congedo di Cordenons perché siano cancellate dalla facciate quelle rughe che i secoli hanno accumulato.
Ottenuti in precedenza tutti i permessi ed espletate le varie operazioni burocratiche, si passa all’azione ed ecco che le squadre di alpini cominciano ad alternarsi nei vari sabati di quella bizzosa primavera per dare nuovo volto al vecchio manufatto.
Appena iniziati i lavori la sorpresa non tarda ad arrivare e si capisce che tutto il vecchio intonaco deve essere demolito.
Inutile dire che una volta iniziato gli alpini, come al solito si sono arrangiati, perché in questa famiglia c’è un po’ di tutto: dal manovale al muratore più esperto, dal braccio d’acciaio del loro alfiere al tecnico e alla mano gentile del coppiere che mesce del buon vino per i lavoranti. Un lavoro bello che ha dato soddisfazione ed ha restituito alla comunità di San Pietro ciò che da secoli gli appartiene e che senza un aiuto sarebbe stato più arduo riavere nel suo splendore. Un lavoro conclusosi bene , segno di armonia ed affiatamento da parte di coloro che lo hanno portato a termine”.
Per la cronaca il lavoro è stato fatto sotto il diretto controllo dei tecnici della soprintendenza ai beni culturali che hanno stabilito modalità di esecuzione , dosatura delle  malte e perfino il tipo di frattazzo a legno da usare per ottenere il dovuto risultato.